sabato 21 marzo 2009
STADIO - Diluvio universale - 2009
Ecco il nuovo album degli Stadio. Seguirà con un tour teatrale che partirà il 23 marzo da Bologna ed una serie di incontri in cui il pubblico potrà parlare del disco con la band stessa. Vasco Rossi ha firmato la title-track (ed erano dieci anni che non scriveva per gli Stadio); Saverio Grandi ha prodotto e scritto gran parte del disco (con Gaetano Curreri), e per la prima volta in un disco degli Stadio canta una delle canzoni (“Cortili Lontani”); Fabrizio Moro ha collaborato alla stesura ed alla realizzazione di uno dei pezzi (“Resta come sei”). Anticipato in radio dal singolo “Gioia e Dolore”, “Diluvio Universale” sta facendo discutere già a partire dal suo titolo, cosi diretto e senza giri di parole. Reminiscenza “biblica”, annuncio di grandi cambiamenti, fuori e dentro ciascuno di noi. Con dodici canzoni, tra amore e sociale, il nuovo album è molto diverso dai precedenti della discografia della band di Gaetano Curreri, sia nelle sonorità che nell’approccio ad alcuni temi attualissimi: la prostituzione e la discriminazione nei confronti dei “diversi”, l’immigrazione clandestina, la crisi della politica e dei valori nella coppia che diventa crisi dei valori universali della società. Su tutte, la canzone “Benvenuti a Babilonia”, dice Gaetano Curreri, voce degli Stadio, “è una denuncia contro questa bella Italia che ci sembra sempre più una Babilonia, lontana da quella “California-terra dell’oro” per quei tanti immigrati clandestini che arrivano sui barconi della disperazione, che si nascondono nei tir fermi alla frontiera. Approdati e rigettati. Ma un tempo eravamo noi a spingerci verso l’America, e chi lo ricorda più? E’ un disco pensato e scritto nel pieno di un diluvio, lo abbiamo immaginato cosi: ma siamo certi che, da qualche parte, c’è l’Arca ad aspettarci”. “L’America ha una speranza che si chiama Obama, e noi? Abbiamo pensato soprattutto ai tempi che stiamo vivendo. Chi è quel politico-Re Mida”, si chiede ancora Curreri, citando i primi versi di “Benvenuti a Babilonia”, ”che non trasforma più niente in oro, come ci ha fatto credere in questi anni? E il Francesco d’Assisi che è stato lasciato solo da chi va nei talk-show a “predicare”, che fa della tv il suo pulpito?”. Di sicuro impatto emotivo dal punto di vista dei contenuti che, partendo dal microcosmo del rapporto a due, cristallizzano lo “snaturamento” dei valori che tengono in piedi la nostra società: in “Cortili Lontani”, la “buia” solitudine di una ragazza romena sulle strade della prostituzione è la stessa, “universale”, dell’avventore. La prostituzione, la discriminazione nei confronti degli “altri” che è latente nella nostra società. L’ipocrisia delle leggi e dell’Autorità. Un testo che è poesia nella descrizione della donna, che è invettiva nella descrizione del “vuoto” dell’uomo. “Le romene, le ragazze dell’Est, non nascono per prostituirsi, per finire sulla strada”, continua Curreri, “ma vengono costrette ogni giorno da chi le ha convinte a venire qui da noi. Abbiamo pensato di raccontare la storia di due angeli che una vita disperata ha fatto diventare due diavoli; abbiamo descritto le loro anime, i loro vuoti, cercando di dare poesia a quelle solitudini. Senza pregiudizi e senza dare punti di riferimento”. E poi ci sono le canzoni d’amore, quello “universale” alla maniera degli Stadio: “Gioia E Dolore”, “In Questo Vortice”, “Come Pioggia In Mare”, “Perdiamoci”, “Non Si Accorgerà” (la stanca ritualità dei gesti e dei silenzi in una coppia), “La Mia Canzone Per Te” (l’amore per chi siamo costretti a lasciare per sempre). Ed ancora, le esortazioni: a “restare come siamo”, a “perdersi per poi ritrovarsi come in un “rewind”, a “tenere un pensiero per noi”, uno importante, che conti davvero, come un tesoro da custodire, come uno slancio verso la vita. La copertina del disco (un tramonto plumbeo in un accenno di sole, tra cielo e mare) é un dipinto di Giorgio Tonelli. Il pittore, tra i più apprezzati italiani nel mondo, vive a Bologna ed é celebre per le sue vedute a volte altere, a volte algide, altre ancora riscaldate da luci dosate con sapienza, e per le nuvole, le fabbriche, le periferie, i campi deserti che riesce a trasformare in scenari metafisici fuori dal tempo e dallo spazio, in cui protagonista é il silenzio.
affaritaliani.it
1. Diluvio universale
2. Gioia e dolore
3. Perdiamoci
4. Un pensiero per te
5. Cortili lontani
6. Come pioggia in mare
7. Benvenuti a Babilonia
8. Autunno
9. Non si accorgerà
10. In questo vortice
11. Resta come sei
12. La mia canzone per te
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