mercoledì 5 agosto 2009
J.E.T. - Fede speranza carità - 1972
Carlo Marrale (chitarra, voce)
Piero Cassano (tastiere)
Aldo Stellita (basso, voce)
Renzo "Pucci" Cochis (batteria)
Il loro nome è particolarmente noto agli appassionati di musica italiana, perché dalle ceneri di questo gruppo derivarono i celebri Matia Bazar, ed ai collezionisti di prog italiano, per la rarità del loro unico LP. Jet (o J.E.T. com'era generalmente scritto il loro nome) si formarono a Genova all'inizio degli anni '70, dallo scioglimento di un altro gruppo dallo stesso nome, che comprendeva anche i futuri componenti dei Ricchi e Poveri. Il loro debutto discografico avvenne nel 1971 al Disco per l'Estate, con il primo 45 giri Vivere in te, a cui fecero seguito due altri 45 giri l'anno successivo, Non la posso perdonare e Il segno della pace, entrambi ancora in uno stile di pop melodico. L'album, Fede speranza carità, anch'esso uscito nel 1972, deriva da un cambio radicale nel loro genere musicale, convertendosi al rock progressivo che stava diventando allora piuttosto popolare, ed è un bellissimo disco, con forti influenze hard rock e voce in falsetto voce ma anche con un buon uso dell'organo ed una solida sezione ritmica, come nella lunga Sinfonia per un re che ricorda a tratti le parti a più voci dei New Trolls, e Il prete e il peccatore. Purtroppo questo è stato il loro unico passaggio in campo progressivo, e i singoli successivi tornarono ad un genere di rock commerciale non particolarmente riuscito. Nel 1974 il gruppo aggiunse una voce femminile (Antonella Ruggiero) ed un nuovo batterista (Giancarlo Golzi del Museo Rosenbach), cambiando nome in Matia Bazar e intraprendendo una lunga carriera di successo che dura ancora oggi.
recensione tratta dal web
1. Fede, Speranza, Carità
2. Il Prete e il Peccatore
3. C'e' Chi Non Ha
4. Sinfonia per un Re
5. Sfogo
6. Gloria, Gloria
7. Guarda Coi Tuoi Occhi
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Carlo Marrale (chitarra, voce)
Piero Cassano (tastiere)
Aldo Stellita (basso, voce)
Renzo "Pucci" Cochis (batteria)
Il loro nome è particolarmente noto agli appassionati di musica italiana, perché dalle ceneri di questo gruppo derivarono i celebri Matia Bazar, ed ai collezionisti di prog italiano, per la rarità del loro unico LP. Jet (o J.E.T. com'era generalmente scritto il loro nome) si formarono a Genova all'inizio degli anni '70, dallo scioglimento di un altro gruppo dallo stesso nome, che comprendeva anche i futuri componenti dei Ricchi e Poveri. Il loro debutto discografico avvenne nel 1971 al Disco per l'Estate, con il primo 45 giri Vivere in te, a cui fecero seguito due altri 45 giri l'anno successivo, Non la posso perdonare e Il segno della pace, entrambi ancora in uno stile di pop melodico. L'album, Fede speranza carità, anch'esso uscito nel 1972, deriva da un cambio radicale nel loro genere musicale, convertendosi al rock progressivo che stava diventando allora piuttosto popolare, ed è un bellissimo disco, con forti influenze hard rock e voce in falsetto voce ma anche con un buon uso dell'organo ed una solida sezione ritmica, come nella lunga Sinfonia per un re che ricorda a tratti le parti a più voci dei New Trolls, e Il prete e il peccatore. Purtroppo questo è stato il loro unico passaggio in campo progressivo, e i singoli successivi tornarono ad un genere di rock commerciale non particolarmente riuscito. Nel 1974 il gruppo aggiunse una voce femminile (Antonella Ruggiero) ed un nuovo batterista (Giancarlo Golzi del Museo Rosenbach), cambiando nome in Matia Bazar e intraprendendo una lunga carriera di successo che dura ancora oggi.
recensione tratta dal web
1. Fede, Speranza, Carità
2. Il Prete e il Peccatore
3. C'e' Chi Non Ha
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