martedì 20 ottobre 2009
ACQUA FRAGILE - Acqua fragile - 1973 - Pagina aperta a tutti i visitatori
Rock progressivo Italiano, un ritorno agli anni ‘70.
Riprendiamo le proposte del Rock progressivo Italiano riproponendo gli Acqua Fragile con il loro primo lp dal titolo omonimo, nel 1973 fece capolino nei negozi il loro primo 33 giri dal titolo “Acqua Fragile”.
Costituito da sette pezzi interamente cantati in Inglese, co-prodotto da Claudio Fabi e presentato con un'eccellente veste grafica (copertina apribile in forma di poster 60x60 e busta interna con i testi tradotti in italiano), "Acqua Fragile" venne subito notato dalla critica ufficiale (Ciao 2001) che non mancò di esaltarne le sue indubbie qualità: ineccepibile tecnica musicale, ritmica possente, ottima voce, continuità e fluidità nella composizione. C'era però un altro lato della critica (quella Controculturale) che, pur riconoscendo all'album le sue evidenti qualità strumentali, aveva sollevato non poche perplessità sia sull'ingerenza della lingua Inglese, sia sull'eccessivo ricalco di schemi stilistici già abbondantemente sfruttati dai Genesis o dai Gentle Giant. Va da sé che, essendo il mercato discografico giovanile estremamente dipendente dagli umori del "movimento", il primo lavoro degli Acqua Fragile non venne completamente accettato: Lanzetti "tirava troppo per la giacchetta" Peter Gabriel e i Family e comunque, la Numero Uno di Battisti non era certo il miglior referente per le soggettività avanguardiste. Certo è che, ideologie a parte, tra il disco dei cinque emiliani e certi lavori d'oltremanica, le assonanze non erano davvero poche. Ad esempio, sin già dal primo brano "Morning Comes" ci si accorge che tutto è speculare ai Genesis: ci sono le grandi aperture orchestrali, i crescendo di Banks, le sincopi di Collins, i cori di "Selling England" e la chiusura di "Musical Box". Persino l'effettistica sulla voce richiama quella di Peter Gabriel, cosa che valse a Lanzetti un pur rispettoso accostamento col suo omologo inglese. A peggiorare la situazione, nei due brani successivi ("Comic Strips" e "Science fiction Suite"), le citazioni si estendevano anche ai Gentle Giant ai CSN&Y di "Judy Blue Eyes" e ai Velvet Underground ("All tomorrows parties"), rendendo l'album quasi parodistico. Purtroppo, anche volendo trovare negli altri rimanenti quattro brani una traccia di personalità autonoma, non si incontravano che ulteriori richiami al prog inglese con appena qualche barlume di mediterraneità ("Three hands man"). Al di la di qualche doveroso sussulto critico quindi, il debutto degli Acqua Fragile non decollò. Il loro album fu di fatto la dimostrazione lampante che la dedizione al ricalco non paga, pur se affiancata da una muscolare potenza esecutiva.Fortunatamente, le idee migliori sarebbero arrivate più tardi.
recensione web
01 - Morning Comes
02 - Comic Strips
03 - Science Fiction Suite
04 - Song From a Picture
05 - Education Story
06 - Going Out
07 - Three Hands Man
tnx andrea1952
sul sito www.dallatorre.net
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