domenica 4 gennaio 2009

MIA MARTINI - I singoli A&B - raccolta completa - 1963/1993




La sua voce, intensa e struggente colorata di mille sfumature, ci ha accompagnato per molti anni. Spesso l'abbiamo vista scomparire per lunghi periodi, poi l'ennesima risalita. Silenzi a volte voluti e a volte no. Testarda, professionista, diffidente verso il suo ambiente, sola. La sua vita era la musica. Nel suo canto la passione sanguigna del sud. Il percorso artistico di Mia Martini non è stato dei più facili. Il proprio successo lo ha costruito caparbiamente senza forzature, senza quei compromessi tipici di chi si adegua all'industria discografica, sempre coerente con le proprie idee. Decisioni che spesso si rivelano a doppio taglio. Per vendere un disco in più, non ha mai voluto barare con la propria coscienza, nemmeno quando, quindicenne, inizia a incidere come ragazzina yè-yè, la risposta italiana alle varie Sylvie Vartan, Sheila, e altre giovanissime cantanti di grido internazionali. Allora si chiamava Mimì Bertè. Mimì in tono affettivo e diminutivo di Domenica Bertè, il suo vero cognome, nata a Bagnara Calabra il 2 settembre del 1947. Ebbe prestissimo l'incontro con la musica. Piccole feste di paese e concorsi dilettantistici per voci nuove. Di fatto, però, non accadeva nulla di rilevante. Da qui, l'idea di trasferirsi con la madre a Milano, alla ricerca di un contratto discografico. Dopo tanti no, è il discografico Carlo Alberto Rossi - titolare di un'etichetta di cui fanno parte, tra gli altri, gli urlatori Joe Sentieri e Jenny Luna - a credere alle potenzialità della ragazzina. Il primo disco arriva nel '63. ... un 45 giri che contiene due cover, "I miei baci non puoi scordare" ("You Can Never Stop MeLoving You" di Ian Samwell) e "Lontani dal resto del mondo" ("I Want To Stay Here", un successo del duo Andy Williams ed Edy Gorm), cui fa seguito un secondo con "Insieme" (televisione con mamma e papà). I giovani la scoprono con il terzo 45 giri, "Il magone", edito nel '64, che ottiene un buon successo di vendita. Lo stesso anno incide "Ed ora che abbiamo litigato", una canzone-surf, moda del momento, che Mimì presenta nel seguitissimo show televisivo Teatro 10.Questo è anche l'ultimo disco inciso per l'etichetta di Carlo Alberto Rossi. Poi bisogna attendere due anni, prima di ritrovarla sul mercato discografico. Il 30 giugno del '66 la giovane interprete registra per la Durium due nuovi brani, "Non sarà tardi" e "Quattro settimane", che compongono un 45 giri destinato all'estate. L'interesse del pubblico è scarso.
Per cinque anni, di lei si perdono completamente le tracce. Quando riappare sulla scena discografica, nel 1971, nessuno più collega la ragazzina yè-yè a questo nuovo personaggio, proiettato verso un repertorio d'avanguardia e con un nuovo nome d'arte: Mia Martini. Il primo disco è un 45 giri di grande impatto: due canzoni che fanno discutere e che le procurano situazioni al tempo stesso positive e negative. La prima è la dissacrante "Padre davvero", dai toni forti, l'altra è "Amore... amore... un corno!" scritta da un giovanissimo autore romano, Claudio Baglioni, che con lei partecipa al Cantagiro di quell'anno. Se "Padre davvero" permette a Mia di aggiudicarsi la vittoria al primo Festival della Musica d'Avanguardia e Nuove Tendenze di Viareggio, all'inizio dell'estate '71, d'altro canto, il brano viene censurato dalla programmazione radiofonica. Ciò a causa del dissacrante testo, in cui si narra la storia di una ragazza in conflitto generazionale con il padre. Di fatto, è una frase riferita alla madre a suscitare il maggior scalpore: "di me era piena" canta Mia riferendosi allo stato di gravidanza. La RCA però crede in lei e, qualche mese dopo, sotto la guida di Alberigo Crocetta (scopritore qualche anno prima anche di Patty Pravo e Mal) è pronto il primo album: Oltre la collina, uno dei migliori lavori mai realizzati da un'interprete femminile. Il disco risulta però troppo avanzato, sotto il profilo musicale, per ottenere quel riconoscimento che lei stava ricercando. Lasciata la RCA, Mia firma un nuovo contratto discografico legandosi alla Ricordi, con cui centra immediatamente il successo alla prima incisione: "Piccolo uomo", un brano scritto da Bruno Lauzi che le permette di aggiudicarsi anche la vittoria al Festivalbar del '72. Vittoria che si ripete anche l'anno successivo con "Minuetto", successo, in questo caso, condiviso con la collega Marcella. Con la Ricordi la cantante resta quattro anni, ottenendo il successo con brani come "Donna sola" (premiato alla Mostra Internazionale di Musica Leggera di Venezia come 45 giri più venduto dell'anno), "Inno", "Al mondo", e con album di grande riscontro commerciale come Nel mondo, una cosa (Premio della Critica come miglior LP del '72 e terzo posto nella classifica di vendita), Il giorno dopo, ... proprio come vivere e Sensi e controsensi. Con meno entusiasmo vengono accolti i successivi Un altro giorno con me e la raccolta Mia. Nel '75 riceve il Premio della Critica Europea di Palma de Mallorca con il brano "Nevicate" e inizia una collaborazione artistica con Charles Aznavour, con cui tiene una serie di concerti che la portano in giro per l'Europa, fino al prestigioso Olympia di Parigi, tempio della musica internazionale. Nel '76 ritorna alla casa discografica che l'aveva rilanciata cinque anni prima, la RCA, attraverso un'etichetta giovane da poco costituita, la Come il Vento. Che vuoi che sia... se t'ho aspettato tanto, album e singolo, sanciscono questo nuovo sodalizio artistico. L'anno dopo, la cantante rappresenta l'Italia al Gran Premio Eurovisivo della Canzone presentando "Libera", brano che la impone sia sul mercato europeo, sia su quello canadese e giapponese. In quest'ultimo Paese, viene invitata al prestigioso World Popular Song Festival Yamaha di Tokyo come unica rappresentante italiana. Esegue "Ritratto di donna", aggiudicandosi la vittoria.Dall'incontro con Ivano Fossati nasce un sodalizio (artistico e sentimentale) destinato a protrarsi per diversi anni. Il musicista genovese regala a Mia, tra le altre, una splendida "Vola" e un album di grande spessore quale è Danza. Poi, due anni di silenzio prima di tornare in sala di registrazione. Questa volta è la DDD ad assicurarsi l'apporto artistico di Mia. L'album Mimì, inciso nell'81 tra Londra e gli usa - e prodotto da Dick Halligan uno dei fondatori del gruppo Blood, Sweat & Tears - la vede in veste di cantautrice, a cui fa seguito il più fortunato Quante volte... ho contato le stelle(1982) e il primo live, Miei compagni di viaggio (1983), nel quale rivisita, tra gli altri, il repertorio di grandi autori come Fabrizio De Andrè, Leonard Cohen, Luigi Tenco, Francesco De Gregori, John Lennon, Randy Newman (uno degli autori da lei più amati) e Jimi Hendrix. Tra un album e l'altro, arriva la sua partecipazione al Festival di Sanremo dell'82, dove propone la suggestiva "E non finisce mica il cielo", scritta da Fossati e premiata con il Premio della Critica. L'ultima incisione per la DDD è una raffinata quanto sfortunata "Spaccami il cuore" di Paolo Conte, edita su 45 giri, dopo essere stata esclusa dalla commissione di selezione del Festival di Sanremo. A questo punto, Mia decide di tagliare drasticamente i ponti con l'ambiente discografico, ritirandosi nella campagna umbra. Quando decide di tornare, sono trascorsi ben cinque anni. L'occasione è ancora Il Festival di Sanremo. Il brano è "Almeno tu nell'universo", che Bruno Lauzi aveva tenuto nel cassetto per oltre dodici anni. ... di nuovo un successo. Tra le altre cose, viene premiata come interprete dell'anno al Premio Tenco. Nuovi album, concerti, rassegne jazz, apparizioni televisive, riconsegnano all'artista il ruolo di protagonista assoluta del panorama pop italiano: da "La nevicata del '56" (Festival di Sanremo '90) a "Gli uomini non cambiano" (seconda classificata sempre a Sanremo, nel '92) e l'anno dopo, sempre a Sanremo, insieme alla sorella Loredana Bertè con "Stiamo come stiamo"). Poi è il momento della toccante "Cu'mmè", cantata in coppia con Roberto Murolo, all'Eurofestival '92 dove presenta "Rapsodia", fino all'ultimo, splendido La musica che mi gira intorno, album del '94 in cui, ancora una volta, affronta con grande forza interpretativa la canzone d'autore: Fossati, Zucchero, De Andrè, Bennato, De Gregori. Un anno dopo, il 12 maggio del '95, si interrompe il suo canto d'amore. L'ultimo viaggio è... Oltre la collina.
tratto da musicalstore.it

1963
I miei baci non puoi scordare
Lontani dal resto del mondo

1963
Insieme
Let me tell you

1964
Il magone
Se mi gira l'elica

1964
Ed ora che abbiamo litigato
Non pentirti dopo

1966
Non sarà tardi
Quattro settimane

1969
Coriandoli spenti
L'argomento dell'amore

1971
Padre davvero
Amore... Amore un corno!

1971
Gesù caro fratello
Lacrime di Marzo

1972
Credo
Ossessioni

1972
Piccolo uomo
Madre

1972
Donna sola
Questo amore vero

1973
Minuetto
Tu sei così

1973
Il guerriero
Bolero

1974
Inno
...e stelle stan piovendo

1975
Al mondo
Principessa di turno

1975
Donna con te
Tutti uguali

1976
L'amore è il mio orizzonte
Sabato

1976
Che vuoi che sia...se t'ho aspettato tanto
Io donna, io persona

1977
Libera
Sognare è vita

1977
Per amarti
Se finisse qui

1978
Vola
Dimmi

1979
Danza
Canto alla luna

1981
Ti regalo un sorriso
Ancora grande

1982
E non finisce mica il cielo
Voglio te

1982
Quante volte
Solo noi

1982
Bambolina
Guarirò guarirò

1985
Spaccami il cuore
Lucy

1989
Almeno tu nell'universo
Spegni la testa

1990
La nevicata del '56
Danza pagana

1990
Chica chica bum (remix)
Chica chica bum (stumentale)

1993 (con Loredana Bertè)
Stiamo come stiamo
Dormitorio pubblico

bonus
Stop - provino Rca - 1969
Andy - provino Rca - 1969

Discografia ufficiale
TUTTI i brani segnalati sono presenti nellla raccolta
tnx cabrio56
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